2009-04-02

I ricordi come strumento di comunicazione aziendale

Amarcord
Domenica 12 marzo, una parte della redazione di Scrittura.org (quella nata negli anni ’70 a Napoli e che ama farsi male con i ricordi) ha passato una mezza serata all’Edenlandia. Per i molti che non la conoscono, Edenlandia è stata per molti decenni il parco giochi più grande del Sud Italia.

Oggi è un po’ decadente; le attrazioni sono ormai le stesse da trenta anni. Per i ragazzi che oggi hanno 15 anni, è solo un posto noioso; rispetto ai superparchi di divertimento è un posto per persone in cerca di emozioni di seconda mano. Per chi invece negli anni ’70 aveva pochi anni, è un tuffo nel passato. Un viaggio nel tempo in cui tutto sembrava possibile e gli occhi di una strega di cartapesta facevano paura. Non si dormiva per qualche giorno.

Deformazioni professionali
Chi lavora nel campo della comunicazione pensa che tutto si possa risolvere con una buona campagna pubblicitaria. A guardare i viali vuoti di Edenlandia, la nostra fantasia è subito partita alla ricerca di soluzioni che spingessero un po’ di gente a cercare di portarsi a casa un pesciolino rosso, sparare a dei palloncini per sfogare le frustrazioni domenicali dovute al calcio, ridare nuovo lustro alla casa dei fantasmi, dove un carrellino che va a 100 km orari non ti dà neanche il tempo di spaventarti. Poi, sopraffatti dai ricordi, abbiamo capito che non era il caso di stravolgere tutto.

Edenlandia ‘70
Non si possono distruggere i ricordi. Stupisce la leggerezza con cui le persone affidano le foto alle memorie degli hard disk o gli sms ai telefonini programmati per l’autodistruzione dopo un anno. Bisogna avere cura dei ricordi, fare stampe su carte, trascrivere i messaggi su agendine di carta. Non sempre il cambiamento è miglioramento. Se la nostra ipotetica campagna pubblicitaria fosse riuscita, Edenlandia sarebbe diventata un luogo di divertimento più nuovo, ma non più lo stesso. Non si può fare. Bisogna avere cura dei ricordi. Certo, di ricordi non si campa; gli operatori del parco che vedono ridursi giorno dopo giorno le visite e gli incassi non saranno così nostalgici e poetici; la poesia non si mangia. Quindi, per la nostra ipotetica campagna abbiamo trovato un compromesso: la chiameremo Edenlandia ’70. cercheremo di ri-portare dentro quelli che negli anni ’70 erano bambini e adesso sono persone serie, indossano la giacca, vanno al lavoro, hanno moglie, figli l’affitto o il mutuo da pagare. Gli faremo ricordare la loro l’infanzia trasformando Edenlandia nell’unico parco giochi stile anni ’70, riservato a quelli che hanno almeno un 3 davanti all’eta. Questa è la nostra strategia: così ci resterebbe l’incanto del ricordo insieme alla conservazione di qualche posto di lavoro.

Quel buon sapore di Emmental svizzero
I ricordi possono essere un ottimo strumento di comunicazione aziendale. Molto prima di noi sembrano averlo capito altre aziende ed agenzie pubblicitarie. Nell’ultimo anno sembra che le campagne all’insegna dei “bei tempi di una volta” si siano moltiplicate. Lavazza che rimette in campo Carmencita, la Cedrata Tassoni che ritorna ogni estate con lo stesso spot, il formaggio Tigre con la sua canzoncina e i suoi personaggi completamente fuori tempo massimo. Usare i ricordi in pubblicità non significa solo usare dei vecchi spot. Anche il richiamo ai ricordi è usato spesso: come nello spot delle Grandi Marche che ci ricorda come siamo cresciuti con certi prodotti che sono sempre lì, affidabili e pronti a soddisfare i nostri desideri. Un sostituto della mamma, che però non invecchia mai.

Il nostro bisogno di consolazione
Come già ha messo in luce da una ricerca di Carat Italia di qualche tempo fa, in tempi di crisi ci si aggrappa a tutto, anche ai ricordi. In una società in cui regna l'incertezza, la precarietà del lavoro e degli affetti, ci si sente vulnerabili e a volte indifesi. Come i redattori di Scrittura.org all’Edenlandia, si guarda con nostalgia ai tempi in cui tutto era più sereno, certo, pieno di speranze. Le agenzie e i loro committenti seguono questo flusso: la pubblicità diventa rassicurante, Scrive Carat: “i mercati e i consumi legati al mondo protettivo della casa, ma al contempo anche alla riscoperta dell'autenticità di prodotti tipici e della vita sana e genuina…” ”Questo trend presente già da alcuni anni nella società italiana racconta di un atteggiamento di chiusura e di difesa rispetto agli aspetti più minacciosi del presente. Prodotti, servizi e comunicazione assorbono richiami e atmosfere che alludono ad un marketing della rassicurazione e dell'orgoglio…"

I ricordi costano poco
Siamo sinceri. Pensiamo che molti degli spot che si rifanno al passato non hanno alla base tutta questa elaborazione, il tentativo di rassicurare i consumatori rispetto alle incertezze del presente ri-dando loro i riferimenti del passato. Forse mancano i soldi per girare nuovi spot; forse manca la creatività per scrivere qualcosa di nuovo; forse molte volte mancano entrambi. A volte sarebbe, visto il risultato di alcune rielaborazioni, meglio semplicemente riprogrammare i vecchi spot, anche se di trenta anni fa. La nuova versione della Carmencita che dà consigli su come trovare il Punto G, depilarsi, conquistare un uomo, non è per niente rassicurante; assomiglia a quelle vecchie signore che si rifanno le labbra a 75 anni. Ci fa preferire le soubrette delle televendite che cercano di vendere l’impossibile mettendo in mostra tette e culi. Almeno loro un passato dignitoso non ce l’hanno mai avuto.

Indietro tutta
Niente rappresenta lo stato di una nazione meglio della pubblicità e dei politici. Sui secondi evitiamo di pronunciarci; soprattutto in questo periodo sono tutti impegnati a dare il peggio di sé. La gara è tra chi riesce ad essere più distante dalla vita quotidiana delle persone. Per quanto riguarda la pubblicità, anche l'uso che si fa dei ricordi dimostra che c’è uno spaventoso vuoto di creatività, la ricerca di soluzioni semplici che non richiedano di investire, nè in soldi, nè in pensieri. Allora tutti a ripensare ai tempi d'oro, quelli della speranza; con l'illusione che usare la pubblicità di quegli anni aiuti a ricreare lo stesso clima.

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